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Economia del paese, mercato del lavoro, composizione demografica e posizione in Europa, si sono trasformate negli ultimi 20 anni, da quando la Repubblica Ceca è divenuta Paese membro. Tale adesione ha consentito al Paese ceco di viaggiare liberamente, studiare e lavorare in un altro Stato, che sebbene ritenute cose impensabili, sono divenute la normalità.

Cos’ è cambiato nel concreto?

Dati alla mano, dal 2004 il PIL del Paese è aumentato dall’80% al 91% della media UE, i prezzi degli immobili residenziali sono aumentati dal 62% al 71% della media UE, il salario minimo mensile lordo è aumentato da 6.700 CZK a 18.900 CZK, nonostante la crescita dei salari è ancora contenuta rispetto alla crescita dei prezzi, e oltre 400.000 cechi hanno studiato all’interno di altri Paesi membri.

A conti fatti, dunque, l’economia ceca sembra molto più rosea rispetto al 2004: il PIL è, infatti, passato da 275.950 CZK a 718.680 CZK. L’ingresso nell’UE ha, inoltre, contribuito a stimolare il commercio ceco, tanto che la Repubblica Ceca è autorizzata a importare ed esportare merci verso altri Paesi membri senza costi aggiuntivi. Per contro, però, dall’ingresso nell’unione europea, il debito pubblico è sensibilmente aumentato, passando dal 28% del PIL totale al 44%. L’occupazione è stata a lungo uno dei punti di forza della Repubblica Ceca e l’adesione all’Ue ha incrementato ulteriormente incrementato la forza lavoro. Se, infatti, nel 2004 nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 64 anni, circa i due terzi della popolazione erano occupati, adesso la percentuale supera il 75%. E ancora, la disoccupazione in un ventennio si è ridotta dal 9,7% a poco più del 4%.

Anche il valore della manodopera ceca, o produttività del lavoro, ha registrato un aumento. Un’ora di lavoro in Repubblica Ceca, è, infatti, passato da 351 corone all’opera a più di 700, essendo quindi più che raddoppiato. Inoltre, l’ottenimento dello stato di Paese membro, ha reso più attraente il lavoro per i cittadini di paesi terzi, tanto che il numero totale di stranieri che lavorano in Repubblica Ceca, nel 2023, ha superato il milione. Di questi, più del 23% ricopre mansioni altamente qualificate.

L’adesione all’Ue ha anche aperto le frontiere, sia per chi desidera trasferirsi in Repubblica ceca, sia per i cechi, che desiderano sperimentare nuovi paesi dell’UE. Da quando, infatti, il Paese è divenuto membro dell’UE, si sono aperte numerose porte a migliaia di giovani cechi che desiderano studiare all’estero. Dall’inizio del programma Erasmus per scambi di studio a breve termine (o stage), più di 410.000 cechi hanno avuto l’opportunità di trascorrere almeno un semestre accademico in un nuovo paese europeo. E, viceversa, più di 450.000 studenti europei non cechi, sono andati in Repubblica ceca grazie al programma Erasmus.

Uno sguardo alla scena internazionale

A livello internazionale, l’immagine della Repubblica ceca si è consolidata proprio da quando è entrata a far parte dei Paesi membri. Tuttavia, la repubblica ceca ha nel complesso avuto scontri con l’Unione Europea, soprattutto negli ultimi tempi in merito al dissenso su alcuni aspetti dell’accordo sull’immigrazione dell’UE e sulle normative ambientali che potrebbero impattare l’industria automobilistica nazionale. C’è, inoltre, in corso, un dibattito dilagante in merito alla questione dell’adozione dell’euro.

Nonostante ciò, la Repubblica Ceca ha fatto notevoli passi significativi negli ultimi 20 anni, sicuramente perché alcune critiche, la relazione tra Ue e Repubblica Ceca, non è minimamente esente da difetti. Soprattutto per quel che concerne le questioni legali. In conclusione, i venti anni trascorsi dalla sua adesione all’Unione Europea hanno portato la Repubblica Ceca attraverso un periodo di significative trasformazioni ed opportunità. Lungo il percorso non sono certo mancate sfide e controversie, soprattutto concernenti l’immigrazione, novità ambientali e l’adozione dell’euro, che hanno mostrato tensioni nella relazione tra UE e Repubblica Ceca. Nonostante le critiche e i disaccordi, il percorso della Repubblica Ceca nell’UE è stato segnato da un netto progresso e sviluppo. Guardando al futuro, sarà importante affrontare le sfide rimanenti e lavorare per rafforzare ulteriormente la cooperazione e la partnership con l’Unione Europea, mantenendo al contempo la tutela degli interessi nazionali e il rispetto della sovranità legislativa.

Fonti: https://www.expats.cz/

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