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Crisi abitativa in Repubblica Ceca: perché gli alloggi costosi spingono famiglie e giovani verso la povertà

17. 12. 2025

La povertà non nasce dai salari, ma dal mercato immobiliare

Nella Repubblica Ceca la povertà non è più legata principalmente ai bassi redditi, ma al costo elevato e alla scarsa disponibilità di alloggi. È questa la conclusione centrale di un’analisi presentata dalla Platforma pro sociální bydlení (Piattaforma per l’edilizia sociale), che ribalta una convinzione diffusa nel dibattito pubblico. Secondo gli esperti, l’aumento dei salari negli ultimi dieci anni non è stato sufficiente a compensare l’esplosione dei prezzi delle case e dei canoni di locazione, soprattutto nelle grandi città. Il risultato è un numero crescente di famiglie che, pur lavorando a tempo pieno, scivolano sotto la soglia di povertà dopo aver pagato l’affitto.

Prezzi delle case e affitti crescono più dei redditi

Il confronto tra il 2014 e oggi mostra uno squilibrio sempre più marcato.

  • Il reddito netto mediano pro capite è aumentato di circa il 40%, ma i prezzi degli appartamenti a Praga e nelle aree limitrofe sono cresciuti di circa l’80%.
  • Ancora più drammatica è la dinamica degli affitti, che nello stesso periodo sono aumentati di quasi due volte e mezzo.

Questo divario rende l’accesso alla casa sempre più difficile, in particolare per giovani coppie e famiglie con bambini. Anche l’aumento del numero complessivo di famiglie, passato da 4,38 milioni a 4,81 milioni in dieci anni, contribuisce a una pressione costante sulla domanda abitativa.

Affitto e rischio povertà: i gruppi più colpiti

I dati mostrano un peggioramento netto delle condizioni di vita per chi vive in affitto.

  • Nel 2019, la povertà dopo il pagamento dell’alloggio minacciava circa un terzo delle famiglie con un lavoro a tempo pieno;
  • lo scorso anno la quota è salita a quasi la metà.
  • Tra le madri single la situazione è ancora più critica, con un aumento dal 43% al 52%.
  • In controtendenza, invece, la povertà abitativa tra gli anziani è diminuita grazie alla rivalutazione delle pensioni.

Questo evidenzia una forte frattura generazionale: il peso della crisi abitativa ricade soprattutto sui giovani e sulle famiglie in età attiva.

Giovani e famiglie sempre più lontani dalla casa di proprietà

La trasformazione del mercato immobiliare è visibile anche nel calo della proprietà della casa. A Praga e Brno, nel 2014 l’80% delle famiglie con bambini sotto i dieci anni era proprietario di un’abitazione; oggi la percentuale si è dimezzata. Parallelamente, la quota di famiglie in affitto è quasi raddoppiata. Tra i trentenni delle grandi città, oltre la metà vive in affitto, una percentuale in forte crescita rispetto a dieci anni fa. Nelle città più piccole la situazione è leggermente diversa, ma anche qui la tendenza va verso un aumento degli inquilini e una maggiore instabilità abitativa.

Politiche inefficaci e le proposte per uscire dalla crisi

Secondo l’analisi, le politiche pubbliche adottate finora non hanno risolto la carenza di alloggi. In vent’anni lo Stato ha speso centinaia di miliardi di corone in sussidi indiretti, come il risparmio edilizio e le detrazioni fiscali sui mutui, senza ottenere risultati strutturali. Gli esperti propongono di abolire queste agevolazioni e di reindirizzare le risorse verso la costruzione di alloggi comunali e a prezzi accessibili. Tra le raccomandazioni figurano anche

  • la regolamentazione degli affitti a breve termine,
  • contratti di locazione più stabili
  • e un adeguamento dei sussidi per l’alloggio basato sui prezzi reali del mercato.

Senza un cambio di rotta deciso la crisi abitativa continuerà a essere il principale motore della povertà in Repubblica Ceca.

Fonte: ceskenoviny.cz

Máchova 838/18, 120 00, Praga, Repubblica Ceca

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