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Negli ultimi anni in Repubblica Ceca si è osservato un costante trend positivo nel tasso di occupazione. Attualmente, infatti, secondo i dati dell’Ufficio di Statistica Ceco, oltre tre quarti della popolazione in età attiva, compresa tra i 15 e i 64 anni, lavora.

Il tasso di occupazione nel paese è decisamente migliorato nell’ultimo decennio con un incremento di circa 7 punti percentuali, ed anche le donne sono più attive. I dati dimostrano infatti che anche la situazione occupazionale delle donne è migliorata con un incremento pari a più del 9% nello stesso periodo.

Il governo ceco desidera potenziare ulteriormente il tasso di occupazione per una maggiore crescita economica, facendo leva ad esempio su incentivi che favoriscano il rientro delle donne a lavoro dopo il periodo di maternità tramite contratti part-time. Inoltre, molte aziende segnalano una carenza di manodopera specializzata, per cui il governo si propone di promuovere l’attrattività del paese agli occhi di lavoratori e studenti internazionali.

Gli esperti del NERV ritengono che sia opportuno porre dei cambiamenti al Codice del Lavoro nazionale, ritenuto obsoleto e rigido. Lo standard di base, in particolare, trarrebbe beneficio da più “flessibilità nella selezione di nuovi dipendenti, regolamentazione delle ore lavorative, e dimissioni dei dipendenti”.

Recenti iniziative volte ad incentivare l’occupazione femminile

Per quanto i numeri relativi all’occupazione femminile si mostrino in discreto miglioramento, la Repubblica Ceca ancora sottostima il potenziale delle donne. Inoltre, diversi settori sono estremamente dominati dagli uomini e questa disparità è particolarmente evidente negli organi di gestione e nelle posizioni di leadership.

Aumentare la partecipazione delle donne alla forza lavoro non rappresenterebbe solo un piccolo passo verso una maggiore parità di genere, ma aiuterebbe anche a risolvere la carenza di manodopera nell’Europa centrale e orientale.

A questo proposito, per esempio, lo scorso ottobre sono entrate in vigore alcune importanti modifiche al Codice del Lavoro con l’obiettivo di facilitare un maggiore equilibrio tra lavoro e vita privata per tutti i lavoratori, ma in particolar modo per genitori e neo-madri.

In particolare, le donne in dolce attesa, le madri di figli piccoli e coloro cha hanno a carico l’assistenza di cari non indipendenti possono adesso richiedere modalità di lavoro da remoto tramite un accordo preliminare scritto al quale il datore di lavoro non può opporsi se non fornendo una giustificazione scritta legata a rilevanti motivazioni operative. Fra le altre iniziative, il governo vorrebbe potenziare la situazione occupazionale femminile incentivando il rientro a lavoro dopo la maternità tramite la possibilità di lavorare part-time.

Gli esperti prevedono un impatto positivo sul mercato del lavoro in risposta a queste recenti modifiche considerate vantaggiose per l’occupazione.

Inoltre, le recenti iniziative lasciano credere che il governo stia cominciando a dare più attenzione al tema della parità di genere, un tema così importante e delicato.

Riforme per la crescita occupazionale ed economica

L’organo consultivo del governo ceco, la NERV, non molto tempo fa ha annunciato 37 misure raccomandate volte a rinvigorire l’economia e l’industria. Queste includono la rimozione dei maggiori ostacoli per gli stranieri che vengono in Repubblica Ceca per lavoro, l’attrazione di più studenti stranieri e la riduzione del livello di burocrazia nel paese. Le proposte possono essere sintetizzate in modifiche nel mercato del lavoro, istruzione, pubblica amministrazione e investimenti la cui adozione si stima che possa portare ad un aumento annuale di “decine di miliardi” di corone nelle casse dello Stato.

I lavoratori stranieri possono contribuire ad alleviare le persistenti carenze nel mercato del lavoro, per questo il piano della NERV auspica una fornitura ben regolamentata di lavoratori dall’estero, basata in particolar modo sulla rimozione degli ostacoli amministrativi per i lavoratori transfrontalieri. A questo fine, anche le aziende potrebbero partecipare maggiormente al coinvolgimento degli stranieri nel mercato del lavoro, fornendo il loro supporto per garantire che i loro dipendenti stranieri ricevano un’istruzione linguistica e non finiscano in alloggi defilati.

Sono state presentate proposte anche per quanto riguarda l’attrazione di studenti internazionali, tra cui la possibilità di semplificare le procedure per l’ottenimento del Visto. Nonostante gli studenti stranieri attualmente rappresentino circa un quinto degli studenti nelle università ceche, anche per loro gli ostacoli e i requisiti amministrativi dovrebbero essere ridotti con l’obiettivo non è solo di rafforzare la forza lavoro, ma anche di invertire l’attuale tendenza del capitale intellettuale a scegliere i Paesi vicini a causa degli ostacoli burocratici.

Infine, anche in questo caso, un punto di svolta è rappresentato dalla proposta di modernizzazione del Codice del Lavoro le cui modifiche mirano a trovare un equilibrio tra la salvaguardia dei diritti dei dipendenti, ai quali sarà garantita maggiore flessibilità, e l’attribuzione ai datori di lavoro di una maggiore libertà decisionale. Tra le altre, infatti, NERV menziona la possibilità di dimettere un dipendente senza fornire una motivazione, ma entro un periodo ragionevole e con l’inclusione di un’indennità di licenziamento. Il gruppo di esperti sostiene che l’attuale Codice del Lavoro favorisca troppo il dipendente rispetto al datore di lavoro e che cambiare questa situazione porterà a una maggiore produttività aziendale.

Questo approccio proattivo da parte del governo dimostra il suo impegno nell’affrontare la carenza di manodopera in modo strategico, garantendo la crescita economica e la continua prosperità della nazione.

Fonti: https://www.czso.cz/, https://www.camic.cz/, https://www.expats.cz/

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