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Nonostante le questioni concernenti domanda e offerta siano predominanti, la presenza di molteplici associazioni edilizie sollecita il governo a intensificare i suoi sforzi per regolare i prezzi degli immobili in Repubblica Ceca.

Dai dati raccolti tramite numerose organizzazioni no-profit per l’edilizia abitativa, Praga sembra star attraversando una crisi immobiliare senza precedenti, offrendo gli immobili più inaccessibili del continente. L’analisi di tali dati ha rivelato come i praghesi debbano guadagnare 25 stipendi cechi medi netti annuali per acquistare un appartamento di 75 metri quadrati a Praga, che presenta dunque la tariffa più alta d’Europa.

Lo studio prosegue evidenziando un incremento dei prezzi degli appartamenti del 50% negli ultimi 5 anni. Contestualmente i salari nominali sono aumentati del 21%, ma i salari reali sono crollati del 15%, in linea con il fenomeno inflattivo. L’aumento dei prezzi ha reso più difficile trovare immobili da poter acquistare, provocando un significativo calo dei tassi di proprietà delle case negli ultimi 10 anni.

Il 2024 sarà un anno particolarmente critico in quanto il calo dei tassi iniziato dalla fine del 2023 stimolerà l’interesse all’acquisto degli immobili che comporterà un aumento dei prezzi richiesti di circa il 5%. Statistica allarmante riportata dallo studio inoltre indica che più del 40% del reddito di quasi un quarto delle famiglie praghesi è destinato alle spese abitative. In merito, la direttrice della piattaforma per l’edilizia sociale, Barbara Birova, ha sottolineato l’impatto sproporzionato sui gruppi vulnerabili, tra cui rientrano circa 160.000 residenti di Praga, che risultano quindi essere a rischio di instabilità abitativa poiché impossibilitati a pagare il mutuo o l’affitto.

Stando all’indice Deloitte Real, nell’ultimo trimestre del 2023, 1 metro quadrato a Praga è stato venduto, in media, a 121.700 corone. Tale media risulta essere tre volte superiore rispetto a quella necessaria per l’acquisto di un metro quadrato nella regione più economica della Repubblica Ceca, Ústí nad Labem. Per acquistare dunque un immobile a Praga di 42 metri quadrati, secondo Deloitte, sono necessari 14 stipendi cechi lordi annui. Pertanto la Repubblica ceca, in base ai risultati delle ricerche condotte, si configura come il secondo Paese più costoso in Europa per l’acquisto di una proprietà. I due Paesi europei più convenienti invece per l’acquisto di un immobile sono Belgio e Norvegia che richiedono meno di cinque stipendi annui lordi per un acquisto. A livello di città, Praga è la terza metropoli più costosa d’Europa, dopo Bratislava e Amsterdam.

Se la proprietà immobiliare rimane una sfida finanziaria, il mercato degli alloggi in affitto nella Repubblica Ceca presenta invece uno scenario più favorevole. Praga infatti offre un affitto medio mensile a 345 corone ceche per metro quadro, ubicandosi al 23esimo posto su 66 città esaminate in termini di convenienza degli affitti. Ciò rappresenta dunque l’aspetto positivo, in contrasto con l’evidente problema dell’ inaccessibilità dell’ acquisto di una casa, a causa degli elevati tassi ipotecari, che però dall’ultimo trimestre del 2023, sono in diminuzione.

Il problema principale è che il prezzo elevato degli immobili spinge coloro i quali sono interessati a un alloggio di proprietà, ad abbandonare la città di Praga. La mancanza di appartamenti nella capitale infatti ha comportato un aumento dei prezzi dei pochi che ci sono, che aumenteranno di decine di punti percentuali nel prossimo decennio. All’offerta carente, fa da contraltare una domanda eccessiva il che rende gli immobili residenziali dei veri e propri beni di lusso, non accessibili a tutti, e ciò spingerà dunque buona parte dei residenti di Praga a lasciare i suoi confini.

A causa del contesto inflazionistico in cui viviamo, è inevitabile che il prezzo degli appartamenti continui ad aumentare, ma il problema è il ritmo di tale crescita. Analizzando l’andamento degli ultimi 30 anni infatti è evidente come il prezzo degli appartamenti a Praga sia raddoppiato in ogni decennio.

Le indicazioni fornite dallo studio esortano i politici a rendere l’espansione del patrimonio edilizio pubblico di Praga, attualmente limitato al 5%, una priorità. Inoltre, l’analisi condotta, suggerisce l’adozione di misure come la tassazione progressiva nei confronti dei grandi proprietari immobiliari, al fine di contrastare gli aumenti causati dalla speculazione. E ancora, invita alla regolamentazione degli aumenti dei canoni di locazione, la quale dovrebbe basarsi su iniziative già promosse in altri Paesi europei, quali la Svezia.

In conclusione, l’analisi approfondita della situazione immobiliare a Praga rivela una crisi senza precedenti, con i prezzi degli immobili che hanno raggiunto livelli insostenibili per molti cittadini. È infine fondamentale riconoscere che un ruolo decisivo nella risoluzione della crisi abitativa a lungo termine, può essere giocato solo dall’incremento significativo dell’offerta.

Fonti: https://www.seznamzpravy.cz/clanek/ekonomika-byznys-reality-drahota-vyzene-zajemce-o-vlastni-bydleni-z-prahy-rika-sef-finepu-248808; https://www.expats.cz/czech-news/article/study-shows-that-prague-has-europe-s-least-affordable-housing; https://www.expats.cz/czech-news/article/prague-is-the-third-most-expensive-city-in-europe-to-purchase-property.

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