Da Luglio 2024 la Repubblica Ceca eliminerà la necessità del visto di lavoro per i cittadini provenienti da: Canada, Regno Unito, Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Corea del Sud. Al fine, infatti, di attrarre talenti qualificati e semplificare quindi il processo di assunzione, la Repubblica Ceca è vicina a un cambiamento politico importante. Il ministero ceco del Lavoro e degli Affari sociali ha approntato un progetto di regolamento governativo per cui gli stranieri provenienti dai Paesi sopra citati potrebbero avere via libera al mercato del lavoro ceco.
La proposta di modifica alla legge sul lavoro, la cui entrata in vigore è prevista per Luglio, ha l’obiettivo di esentare gli stranieri dall’obbligo di ottenere permessi di lavoro, carte dei dipendenti, carte blu o trasferimenti intra-aziendali, al fine di poter essere legalmente accettati come lavoratori nel Paese. Il governo spera così, quindi, di favorire la cooperazione e lo scambio di talenti su scala internazionale.
La selezione dei Paesi non è stata casuale: il testo di legge specifica come si sia tenuto conto della priorità per la Repubblica Ceca di reclutare personale altamente qualificato, proveniente da paesi con un livello minimo di rischio. Tuttavia, sebbene il regolamento dia priorità al sostegno nell’assunzione di tale tipologia di lavoratori, riconosce che il trattamento per i cechi potrebbe non essere reciproco da parte di tutti i sette Paesi presenti nell’elenco. Nonostante ciò, il focus principale della modifica di legge rimane sulla promozione della collaborazione con nazioni economicamente forti, che potrebbero portare vantaggi reciproci a lungo termine.
Le statistiche fornite dal Ministero del Lavoro scandagliano l’attuale panorama occupazionale degli stranieri provenienti appunto dai sette Paesi della lista in Repubblica Ceca, evidenziando come questi individui siano prevalentemente impiegati in posizioni senior altamente qualificate. Alla fine di Marzo, gli uffici per l’impiego hanno registrato un totale di poco più di 9.000 dipendenti, 9.271 per l’esattezza, provenienti da questi Paesi, di cui oltre la metà con titoli universitari o dottorati. Nonostante la loro percentuale relativamente bassa tra i dipendenti stranieri della Repubblica Ceca, i lavoratori provenienti da tali Paesi svolgono ruoli chiave in diversi settori, contribuendo così alla crescita economica e all’innovazione del Paese
La riforma di legge proposta è l’emblema di una strategia lungimirante verso la promozione di un mercato del lavoro più efficiente e inclusivo, che rende la Repubblica Ceca una destinazione attraente per i talenti internazionali.
Con tale modifica si prosegue un percorso già avviato nell’estate del 2017, quando entrarono in vigore nuovi testi legislativi che consentivano di aumentare le possibilità di impiego per i cittadini Extra-Ue. Già nel 2017 era quindi evidente la necessità di aprire il mercato del lavoro, sebbene in quell’occasione la richiesta provenisse dagli imprenditori cechi, che lamentavano una mancanza consistente di manodopera, causata da un tasso di disoccupazione vicino al 3%.
La legge entrata in vigore nel 2017 consentiva di impiegare lavoratori Extra-Ue tramite agenzie di lavoro, semplificando il processo di recruitment. Inoltre, prevedeva anche un nuovo, più semplice, iter di rilascio del permesso di soggiorno per lavoro, con la possibilità di rilasciarlo anche per lavoratori stagionali.
La riforma di legge proposta rappresenta quindi un ulteriore passo di un percorso già avviato in precedenza, verso la creazione di un mercato del lavoro più dinamico e inclusivo in Repubblica Ceca. Tale modifica, infatti, è in linea con la visione di un mercato lavorativo aperto, già esposta dalle normative di legge emanate nel 2017 e mira a favorire la cooperazione internazionale e lo scambio di talenti. L’incremento di lavoratori Extra-Ue altamente qualificati che si prevede è destinato a consolidare la posizione della Repubblica Ceca come centro di eccellenza e opportunità nel panorama internazionale.
